Libera Rugby Club Roma prima squadra maschile gay-friendly
“Inclusiva” è una parola gelida. Da burocrati. Buona sola per il politichese o quasi. Da quando l’ha fatta propria la Libera Rugby di Roma, invece ha preso calore: è diventata sinonimo di lotta ai pregiudizi, di orgoglio, di sport. La Libera è inclusiva perché, in quanto prima squadra ovale italiana gay-friendly, è aperta ad atleti di qualsiasi orientamento sessuale. Il capitano Umberto Cesaro, per esempio, è etero.
LA SQUADRA "INCLUSIVA" — Fondata un paio di anni fa da Stefano Iezzi, oggi presidente-giocatore, si allena all’ex Cinodromo della capitale (sul campo degli All Reds che li ospitano sin dalla fondazione, nel 2013) ma non partecipa ancora a un campionato federale. Disputa solo amichevoli a inviti. La Serie C, magari già per il 2016-17, resta un obiettivo, il problema è trovare abbastanza ragazzi per comporre una rosa sufficientemente ampia. A “SportWeek”, Iezzi e i compagni di squadra – fotografati a margine dell’amichevole giocata all’Arena di Milano il mese scorso – hanno raccontato delle difficoltà per ora più legate alla logistica che non al confronto quotidiano con le offese e le chiusure culturali dovute al loro essere omosessuali. Anzi, finora hanno dovuto loro malgrado sopportare “il fuoco amico” dell’omofobia proveniente dal mondo omosessuale stesso, da quella parte di gay che, al pari dei diritti civili e del matrimonio per esempio, non vedono alcuna utilità (è un eufemismo) dalla fondazione di una squadra gay-friendly.
"CHI HA PAURA DI UN BACIO?" — A tutti quelli, etero e non, che non avrebbero mai voluto sentir parlare della Libera, si può girare la domanda – già dilagante sui social e in Rete – posta dal titolo di copertina di SW dell’11 luglio. Un semplice quesito che accompagna la foto delle effusioni di Iezzi al fidanzato (e compagno di squadra) Giacomo: “Chi ha paura di un bacio?”.