Insulti razzisti contro un giocatore di pallanuoto. Le offese dai tifosi della squadra avversaria
«N...o di m...», «vattene a casa scimmia». Insulti razzisti urlati dalle tribune contro Jhon, giovane atleta di colore della Rari Nantes Roma Vis Nova, squadra di pallanuoto. Offese insensate a cui i compagni di piscina dell’amico bersaglio degli epiteti, hanno risposto indossando magliette con una cristallina manifestazione di solidarietà: «Siamo tutti Jhon». Il deplorevole episodio è avvenuto domenica 7 aprile, in occasione della gara del campionato juniores B, girone A, che coinvolge ragazzi tra i 16 e i 18 anni. In acqua c’era la Nantes contro il team di casa, la Babel, del centro sportivo dell’Infernetto; sono stati alcuni giovani tifosi di quest’ultima appunto, al termine della partita, a ricoprire di urla ingiuriose la squadra avversaria, per poi concentrarsi in particolare contro lo sportivo di origini sud-americane.
«È stato vergognoso, mio figlio lo chiamano il ‘gigante buono’ perché si contraddistingue per la sua gentilezza e mitezza - ricostruisce i fatti con dolore il papà di Jhon, Antonio Micciulla - Ci ha fatto male sentire quelle parole. Ma la cosa peggiore è vedere gli adulti che non sono veri educatori, visto che ora l’altra squadra nega ogni cosa. Siamo pronti alle vie legali, se ci aiutano a identificare gli autori di quelle urla». «Tutti abbiamo sentito quegli insulti, lo stesso allenatore del Babel si è scusato ma poi ha ritrattato, negando di aver sentito quelle orribili frasi», si legge infatti nell’esposto presentato dal presidente della Rari Nantes alla Federazione italiana nuoto, nello specifico al Comitato regionale Lazio. La giornata sportiva, già macchiata dal grave episodio di razzismo, era poi terminata con il giudice regionale che, sulla base del referto del direttore di gara, aveva sanzionato con 150 euro entrambe le società per reciproco comportamento scorretto e offensivo tenuto dalle tifoserie: solo perché dalla Nantes è partita una difesa rumorosa del giovane Jhon.
Non il primo attacco del genere però che scatta da parte dei tifosi della Babel: già due mesi fa, nel corso di un’altra partita con la Nantes, dagli spalti erano partiti numerosi ululati razzisti. Senza attendere la giustizia sportiva i compagni di Jhon hanno voluto intanto dare un segnale chiaro: le due squadre di serie A1 maschile e serie B maschile, prima delle rispettive partite dell’ultimo fine settimana, hanno infatti indossato una maglietta con la scritta «Siamo tutti John», sfilando accanto alle piscine, teste alte e volti decisi a ricordare un’uguaglianza che dovrebbe eppure essere scontata. «Come società - ribadiscono dalla Rari Nantes - ci indigniamo e condanniamo in maniera ferma e risoluta questi accadimenti, allo stesso tempo ci aspettiamo che la giustizia sportiva faccia il suo corso e dia un esempio. Come educatori sportivi abbiamo il dovere di tutelare i nostri ragazzi da episodi di razzismo e violenza tra pari per salvaguardare l’immagine di questo bellissimo sport». Proprio per la recidività degli «spregevoli episodi», si legge nell’esposto, «lesivi in primis della dignità di un ragazzo e poi dei valori di rispetto che lo sport deve veicolare», la società sportiva romana chiede alla Fin provvedimenti ufficiali.