I Molinari sfidano Tiger Woods
Archiviata la vittoria nello Scottish Open, Edoardo Molinari è già a St Andrews, dove da giovedì si gioca il 139° Open Championship. Qualificatissimo il campo dei partecipanti, capeggiato da TIger Woods che giovedì giocherà con Justin Rose e Camillo Villegas. Edoardo Molinari sarà in campo con Rhys Davies e Justin Leonard. Francesco Molinari, infine, avrà come compagni Peter Hanson e Ben Curtis.
Phil Mickelson, numero 2 del mondo, dichiara tutto il suo amore per il percorso che da giovedì ospiterà l’edizione 2010: “Dipendesse da me giocherei l’Open qui ogni anno. Questo posto è incredibile, sia spirituale che uno splendido percorso. E come dice Jack Nicklaus, una carriera non è completa finché non vinci a St. Andrews”. Sullo sviluppo del torneo Lefty ha le idee chiare: “Credo che i migliori avranno la possibilità di fare la differenza. Credo che ai tifosi piacerà. Il vincitore? Potrebbe essere un giovane, uno di quelli che colpiscono molto forte fin dal tee. Ma non mi stupirebbe vedere qualcuno con molta esperienza e qualche anno in più giocare bene qui”.
La R&A ha annunciato che l’edizione 2010 del British Open sarà più ricca di circa 720mila euro rispetto a quella del 2009. Il montepremi complessivo è salito a circa 5.741.000 euro (4,8 milioni di sterline), di cui poco più di un milione (800mila sterline) riservati al vincitore. “L’Open Championship è il torneo più importante del mondo del golf, ed è opportuno che anche il montepremi sia adeguato a questo status – ha dichiarato Peter Dawson, direttore esecutivo della R&A -. Negli ultimi 18 mesi la sterlina si è indebolita nei confronti di dollaro e euro, e per questo abbiamo dovuto aumentare il nostro montepremi
"Sono sempre stato tentato di usare un putter diverso sui green lenti, perché ho sempre fatto fatica - spiega Tiger che userà un nuovo putt -. Nel corso degli anni ho sperimentato nuovi putter, ma questa è la prima volta che ne uso uno diverso in un torneo"
Conferenza stampa difficile per Tiger Woods a St. Andrews. Il numero 1 del golf mondiale si è visto rivolgere oltre la metà delle domande sulla sua vita privata, dribblate come quelle sui suoi legami col medico canadese Anthony Galea, sotto indagine negli Stati Uniti per aver somministrato sostanze dopanti ai suoi pazienti. “Non posso dire molto, c’è un’indagine in corso” si è limitato a dire Woods. “Sono qui per giocare a golf e questo è l’Open Championship a St. Andrews. E’ la casa del golf, e sono esattamente come tutti gli altri, desideroso di iniziare a giocare questo torneo. So come si gioca su questo percorso: devi puttare al momento giusto. Ma molto dipenderà dal vento”. Tiger si presenta all’Open con un putter tutto nuovo per la prima volta in 11 anni: “Sono sempre stato tentato di usare un putter diverso sui green lenti, perché ho sempre fatto fatica. Nel corso degli anni ho sperimentato nuovi putter, ma questa è la prima volta che ne uso uno diverso in un torneo”. Sulla sua vita privata, Woods non ha risposto alle domande sull’accordo di divorzio con la moglie Elin: “Quello che importa è che ho due bellissimi bambini e che sto cercando di fare del mio meglio come padre. Tornare a casa da loro la scorsa settimana è stata un’esperienza incredibile. Normalmente non vengo in Europa e torno a casa dopo due giorni, ma l’ho fatto per loro e abbiamo passato un periodo fantastico insieme”.
Il caddie di Tiger Woods, Steve Williams, ha parlato dello stato di formia del numero 1 del golf mondiale: “Il suo putt quest’anno è stato al di sotto dei suoi standard, e la chiave per giocare bene a St. Andrews è proprio il putt. Durante i round di allenamento ci concentreremo proprio su quello. Comunque le sue aspettative non cambiano: quando entri un torneo lo fai per vincere. Certo, Tiger quest’anno non è al massimo della forma, e la cosa che gli riesce più difficile è cambiare marcia durante un torneo. Ma gli manca davvero poco per riuscirci: avrebbe bisogno di prendere un po’ di fiducia, magari con qualche bel putt all’inizio di un grande torneo. Sarebbe la svolta dell’intera stagione Tiger nel 2010 ha avuto molti problemi, e come caddie il mio compito è quello di stargli vicino. Ma è frustrante non vedere miglioramenti nel gioco, anche se resta ancora molto da giocare quest’anno. Spero che St. Andrews possa rappresentare il punto di svolta”.
Il 38enne irlandese, re del British Open nel 2007 e nel 2008, va a caccia del tris: “Penso tanto ad un terzo successo, ed è qualcosa a cui sicuramente penserò per tutta la settimana. In fondo è stato Jack Nicklaus a dire che se non ti svegli con un po’ di farfalle nello stomaco non puoi fare il golfista”. Harrington affronterà i primi due giri con Tom Watson e Ryo Ishikawa: “Ho le due estremità dello spettro da tenere d’occhio: sicuramente ho molto da imparare da Tom, e molto di cui preoccuparmi da Ryo”
Rob Bolton, editorialista di Pgatour.com, punta forte su Tiger Woods per un successo a St. Andrews: “Quando allo US Open gli venne chiesto quali percorsi avrebbe scelto per i major, lui ha risposto St. Andrews tutte e 4 le volte. Qui vinse di 8 nel 2000 e di 5 nel 2005”. Sul podio Ernie Els e Lee Westwood, al 10° posto del ranking c’è Edoardo Molinari: “Lo scorso anno ha stabilito il record di guadagni nel Challenge Tour, ma soprattutto è reduce dalla prima vittoria nell’European Tour allo Scottish Open, che l’ha fatto balzare al 19° posto del ranking mondiale”.
Nonostante un serio problema al muscolo del polpaccio della gamba destra, Lee Westwood proverà a interrompere il digiuno inglese al British Open che dura dal 1992, quando a Muirfield si impose Nick Faldo. “Spero che sia una buona settimana – spiega il numero 3 del mondo, tre volte sul podio negli ultimi 4 major -. Gli infortuni sono cose che succedono e che non puoi controllare. Certo è frustrante che accada proprio quando c’è l’Open, ma se dovessi giocare male non darei la colpa all’infortunio. Di certo non aiuta, ma sto colpendo bene la palla e mi sento molto a mio agio su questi green. Aspetto questa settimana da tempo: penso che un Open qui a St. Andrews sia più speciale del solito, e vorrei proprio vincere”.
C’era anche Tiger Woods tra le star del golf che sono scesi già domenica sul percorso del British Open per prepararsi al torneo che inizia giovedì. Tiger, rientrato in Europa sabato dopo aver trascorso qualche giorno con i figli, è sceso sul percorso alle 12 ora locale, assieme al suo caddie Steve Williams e a circa 50 spettatori che lo hanno seguito passo passo. Woods non è stato l’unico a scendere sul percorso: hanno assaggiato St. Andrews anche Ernie Els, Phil Mickelson, Jim Furyk, Angel Cabrera, Vijay Singh, Padraig Harrington e Dustin Johnson.
Dopo la sconfitta nello spareggio dell’anno scorso con Stewart Clark, che gli tolse la possibilità di diventare il più vecchio vincitore di un major di sempre, Tom Watson - che ha ricevuto una laurea ad honorem con Arnold Palmer e Padraig Harrington - ritorna al British Open. “St. Andrews è un posto in cui la gente è felice semplicemente per esserci. I giocatori, i tifosi, tutti. Vincere? Chiedetemelo mercoledì. Al momento il mio arsenale non spara nel modo giusto. Devo aggiustare soprattutto il gioco coi ferri”.