Emiliano Morelli, un libro per ricordarlo
Una strada che avrebbero dovuto percorrere un padre e un figlio, insieme, fianco a fianco, e che poi è stata percorsa da uno solo dei due. Dal padre. Nasce così l’idea di “In Cammino con Emiliano”, scritto dal giornalista romano Massimiliano Morelli per omaggiare la memoria del figlio, morto a ventitré anni e mezzo per un arresto cardiaco. I due avevano progettato quel viaggio poco prima che il ragazzo passasse a miglior vita, e il preludio a quel viaggio di coppia veniva scandito giorno dopo giorno dagli sfottò padre-figlio. E all’inevitabile “sei anziano, non ce la fai”, il padre rispondeva in maniera serafica puntando sull’esperienza. Tutto cancellato in una maledetta mattina di fine aprile, quando a Massimiliano arriva la telefonata: “Emiliano è morto”. Senza un motivo, senza neanche il bisogno di un’autopsia. Irritazione, lacrime, ricordi. Ma il viaggio quel padre l’ha voluto fare da solo, nel ricordo del figlio; e ha percorso duecentosettanta chilometri in undici giorni, roba che per un “non allenato” solo la rabbia può portarti a fare tanta strada. E, imbeccato dalla sua casa editrice (Arancia Publishing”) Massimiliano ha narrato quel viaggio verso Santiago di Compostela intrecciando i passi del tragitto con scampoli di vita vissuta col figlio. Centoventi pagine d’amore, di ricordi, di voglia di mantenere in piedi la figura di un figlio che pareva un corazziere.